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    Dante Tour in Romagna, dalla collina al mare - 5 giorni - tomba d2

Dante Tour in Romagna, dalla collina al mare - 5 giorni

GIORNO 1
Faenza
Il primo giorno, è previsto il transfer dall'aeroporto di Bologna, fino al B&B di Faenza.
Cena in locale tipico, nel centro di Faenza.

GIORNO 2
Faenza – Lugo KM 40 facile (strade di campagna)
Il secondo giorno, in bicicletta, partendo da Faenza, costeggiando per un breve tratto il canale Naviglio (ricco di storia), ci si addentra nelle campagne faentine. In primavera, si godrà del panorama e dei profumi dei peschi in fiore. Successivamente, si raggiungerà la "Bassa Romagna", transitando su strade bianche, lontano dal traffico. Vi sarà la possibilità di degustare il Bursòn, un vino pregiato autoctono.
La tappa terminerà a Lugo, cittadina di Francesco Baracca, noto aviatore.
Citazione di Faenza nella Divina Commedia.
Tebaldello Zambrasi (Faenza, 1230-1240 circa – Forlì, 1282) è stato un nobile italiano.
Appartenente ad una famiglia ghibellina, il 13 novembre del 1280 tradì la sua città spalancandone le porte di notte ai bolognesi della famiglia dei Geremei, pare per vendicarsi di un'offesa ricevuta dai ghibellini Lambertazzi (anch'essi bolognesi), che si erano rifugiati proprio a Faenza dopo essere stati messi al bando nella propria città.
Morì nel 1282 attaccando Forlì nella battaglia dove i ghibellini capitanati da Guido da Montefeltro riuscirono a battere le truppe francesi inviate dal papa per conquistare una delle ultime enclave ghibelline in Italia. Dante Alighieri lo collocò nel nono cerchio dell'Inferno, nell'Antenora, tra i traditori della patria (Inf. XXXII 122) citandolo come colui che "aprì Faenza mentre si dormia".

GIORNO 3
Lugo – Marina Romea KM 55 facile (strade bianche e secondarie)
Il terzo giorno, in bicicletta, alla partenza, si transiterà per le vie di Bagnacavallo, ricca di storia e citata anche nella Divina Commedia.
Transitando da Bagnacavallo.... Che viene citata nella Divina Commedia: I conti di Cunio sono citati nella Divina Commedia, nel Canto XIV del Purgatorio, nella cornice degli invidiosi:
«Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia;
e mal fa Castrocaro, e peggio Conio che di figliar tai conti più s'impiglia
Una volta raggiunta Alfonsine, si farà sosta per degustare prodotti tipici locali, per poi costeggiare le Valli di Comacchio ed il Reno, fino al mare. La tappa terminerà a Marina Romea, una lingua di terra compresa tra il mare e la magnifica Pialassa Baiona.
Pernottamento e cena in Hotel 3*
Costeggiando le valli di Comacchio, si può pensare a Dante... la sua storia:
Le Valli di Comacchio nacquero intorno al X secolo a causa dell'abbassamento del suolo (subsidenza) e dell'impaludamento della zona costiera al confine tra Emilia e Romagna. Inizialmente le Valli erano riempite di acqua dolce, che proveniva dai ricorrenti allagamenti e straripamenti dei fiumi vicini. A partire del XVI secolo vennero infiltrate progressivamente dall'acqua marina dell'Adriatico e questo fenomeno comportò la loro trasformazione, che permane tutt'ora, in valli salmastre.
Le Valli si formarono durante l'Alto Medioevo per paludizzazione progressiva dei territori che si trovavano tra i due rami allora principali del Delta del Po: il Po di Volano a nord (presso Ferrara) e il Po di Primaro a sud (presso Argenta, cui affluiva anche il Reno). Il disalveamento graduale del fiume Reno, sbarrato dai suoi stessi detriti, creò una vasta area paludosa anche a sud del Po di Primaro (la Valle Padusa). Al contempo, una serie di alluvioni non governate (a partire dalla rotta di Ficarolo del 1152) così come il sisma del 1570 e il Taglio di Porto Viro del 1604, spostarono il corso principale del Po verso nord, nel suo alveo attuale, diminuendo la portata d'acqua del Po di Volano e del Po di Primaro e impedendo quindi il progressivo interramento detritico delle attuali Valli di Comacchio. Probabilmente vi contrasse la malaria Dante Alighieri durante il viaggio di ritorno da Ravenna.

GIORNO 4
Marina Romea – Ravenna KM 40 facile (strade bianche, pinete e secondarie)
Il quarto giorno, in bicicletta, costeggiando l'arenile all'ombra delle pinete fra baie, lagune e paleoalvei padani, si raggiunge la Pineta di Classe
Citazioni della Pineta di Classe:
Divina Commedia
La pineta di Classe è citata da Dante Alighieri, nella Divina Commedia, canto XXVIII del Purgatorio (vv. 19-21):
«tal qual di ramo in ramo si raccoglie per la pineta in su 'l lito di Chiassi, quand'Ëolo scilocco fuor discioglie»
Decamerone
La pineta è citata e descritta anche nel Decamerone di Giovanni Boccaccio, nella novella ottava della V giornata, che ha come protagonista Nastagio degli Onesti. Scrive Boccaccio che Nastagio:
«di Ravenna uscì e andossene ad un luogo forse tre miglia fuor di Ravenna, che si chiama Chiassi».
Nastagio si avventura inavvertitamente nella pineta:
«piede innanzi piè sé medesimo trasportò, pensando, infino nella pigneta. Ed essendo già passata presso che la quinta ora del giorno, ed esso bene un mezzo miglio per la pigneta entrato».
Qui assiste alla scena chiave della novella: la caccia e l'uccisione di una giovane da parte di un nobile che la insegue a cavallo. L'episodio è raffigurato in quattro celebri tavole del Botticelli, ugualmente ambientate nella Pineta.
Lasciando la pineta, si raggiunge Ravenna e la Tomba di Dante:
Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 – Ravenna, notte tra il 13 e il 14 settembre 1321), è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Il nome "Dante", secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, è un ipocoristico di Durante; nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante Alighieri si affermò solo con l'avvento di Boccaccio.
È considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta eminentemente alla paternità della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale, filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia è anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica.
Importante linguista, teorico politico e filosofo, Dante spaziò all'interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana dei secoli successivi e la stessa cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il "Sommo Poeta" o, per antonomasia, il "Poeta". Dante, le cui spoglie si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia, è diventato uno dei simboli dell'Italia nel mondo, grazie al nome del principale ente della diffusione della lingua italiana, la Società Dante Alighieri, mentre gli studi critici e filologici sono mantenuti vivi dalla Società dantesca.
A partire dal XX secolo e nei primi anni del XXI, Dante è entrato a far parte della cultura di massa, mentre la sua opera e la sua figura hanno ispirato il mondo dei fumetti, dei manga, dei videogiochi e della letteratura. In Italia, infine, è stato stabilito dal governo e dal parlamento che il 25 marzo sia il giorno finalizzato al culto di Dante nelle scuole e nella società civile, istituendo dal 2020 il cosiddetto Dantedì.
Pernottamento e cena in Hotel 3*

GIORNO 5
Il quinto giorno, dopo la colazione, è previsto il transfer verso aeroporto di Bologna.

Da € 770,00 (sconto 20% per i minori di 14 anni)

Minimo 8 partecipanti

Il prezzo include:
- 4 pernottamenti
- 4 colazioni
- 4 cene
- 1 degustazione vini
- 1 pranzo in locale tipico
- 1 tour in barchino per ammirare i fenicotteri e i cigni
- Transfer da e per aeroporto di Bologna
- Trasporto bagagli
- Noleggio bici a pedalata muscolare

Maggiorazioni:
- camera uso singola € 90,00
- e-Bike €90,00